L’antica tradizione della Festa del Porto – profondamente radicata nella realtà popolare, ma sempre onorata dalla presenza delle più alte autorità civili e militari cittadine – si è rinnovata, domenica scorsa sia con la Santa Messa concelebrata dal Vicario Generale don Marco Di Giorgio e dal parroco don Matteo, sia con il successivo lancio di corone d’alloro in memoria dei caduti in mare.
L’Arcivescovo Sandro, assente perché impegnato a Trieste con la settimana sociale dei cattolici, ha inviato un breve messaggio, con il quale si è unito “spiritualmente alla preghiera della comunità del porto, invocando la Madonna della Scala affinché vegli su tutti e in particolare sugli uomini e sulle donne del mare”.
Il Vicario, ricordando il suo legame con la parrocchia del porto, dove non solo ha svolto il suo servizio di diacono, ma ha anche contribuito, insieme al vecchio parroco don Valentino, a ripristinare l’usanza della processione in questa festa, ha sottolineato che la difficoltà dei coetanei di Gesù a credere che quel figlio di falegname fosse Dio è la stessa che oggi si prova a riconoscere la Sua presenza nell’umanità semplice e fragile delle persone e delle comunità cristiane.
Al termine della celebrazione non poteva mancare il saluto di don Marco De Franceschi, il quale si è rivolto scherzosamente (ma non troppo) al neosindaco Biancani, augurandosi di incontrarlo di nuovo il prossimo anno per verificare se almeno parte delle sue promesse elettorali saranno state mantenute.
(P.C.)