Basilica San Decenzio Vescovo Martire – Pesaro

officiata dai Francescani Minori Cappuccini
Via Mirabelli – 61122 Pesaro
proprietà: Comune di Pesaro
Modalità d’ingresso aperta nell’orario del Cimitero
accesso disabili sì
tel 0721 390606
Parrocchia Santa Maria di Loreto
peppefaber58@gmail.com

Basilica San Decenzio Vescovo Martire - Pesaro

L’attuale basilica di S. Decenzio, oggi proprietà comunale e chiesa del Cimitero civile, era posta poco fuori la cinta muraria della città. Fu probabilmente costruita sul luogo ove, il 28 ottobre 312, erano stati martirizzati e sepolti i fratelli Decenzio e Germano, l’uno vescovo e l’altro diacono. Ivi la comunità cristiana costrì ben presto per i due testimoni della fede una Cella funeraria, che costituì la cripta dell’edificio di culto eretto, dopo la libertà di culto concessa da Costantino I il Grande, in onore dei suddetti due Santi. Ovviamente l’edificio, inizialmente piccolo, voluto dal vescovo Eracliano (321 ? – 359 ?), fu poi ricostruito e ampliato dal vescovo Germano (496–523 ?). Detta basilica, oltre a custodire i resti mortali dei due fratelli martiri e di S. Terenzio martire, divenne sede della cattedra episcopale proprio grazie al fatto di trovarsi fuori le mura cittadine e, perciò, più facilmente raggiungibile anche dalla popolazione extraurbana. Nella seconda metà del sesto secolo sorse attigua ad essa l’abbazia benedettina denominata di S. Decenzio. Nel secolo VII la cripta fu decorosamente abbellita da un importantissimo affresco, in cui furono raffigurati i santi più importanti della Chiesa pesarese: S. Eracliano vescovo (sulla sinistra, ma andato perduto quasi totalmente), S. Germano diacono, S. Decenzio vescovo (al centro, perché titolare del tempio), S. Terenzio vescovo e l’Imperatore Costantino IV (668-685 d. C.) che ci permette di stabilire il tempo in cui fu dipinto. [L’originale dell’affresco, staccato nel 1965, è ora custodito ai Musei Civici di Pesaro, mentre il sarcofago dei Santi Decenzio e Germano è conservato, dal 2003, nel Museo Diocesano inaugurato nel 2006]. La cattedra episcopale, che ivi aveva sede, fu trasferita assieme al corpo di S. Terenzio, nonostante l’opposizione di diversi Papi, pare nell’anno 647, “intra moenia”, per ovviare alle incursioni barbariche sempre più temibili. Passarono diversi secoli bui e noi giungiamo al 1218 anno in cui la basilica fu riconsacrata dal vescovo pesarese Pietro III.
Nel 1311 il monastero era in stato di abbandono ed oltre all’abate vi era un solo monaco.
Nel 1358 l’abbazia fu restaurata e nel 1570 il monastero di S. Decenzio fu posto sotto la giurisdizione dell’Abbazia camaldolese di S. Maria degli Angeli di Pesaro. Il 16 dicembre 1783 il Magistrato ed il Capitolo fecero istanza all’abate dei Camaldolesi, perchè si restaurasse immediatamente la chiesa di S. Decenzio, compromessa nella sua stabilità dal terremoto del 1781. Terminati i lavori di restauro su progetto del Lazzarini, il 29 ottobre 1787 la chiesa veniva riaperta al pubblico. Successivamente nel 1813 il Municipio di Pesaro acquistò dal Demanio i terreni della chiesa per costruire il Cimitero Pubblico. Durante i lavori di ampliamento del cimitero anche la chiesa di S. Decenzio subì varie trasformazioni. L’esterno fu completamente rifatto secondo il disegno dell’ing. Mirabelli, mentre solo l’impianto interno è rimasto come era stato realizzato su progetto del Lazzarini. Dopo questi numerosi restauri vari sono gli elementi architettonici appartenenti a periodi diversi: come la facciatina verso l’abside, il cui tipo di mattone fa supporre che sia l’unico elemento rimasto del XIII secolo. Le scalinate e i balaustrini appartengono al restauro del 1575, le pilastrate laterali, il colonnato con la trabeazione e le lesene nei muri laterali sono gli unici elementi rimasti del progetto del Lazzarini del 1787. Tutto ciò che riguarda l’esterno della chiesa è stato realizzato nel XIX secolo. Dell’abbazia camaldolese del XIII secolo non ci rimane più nulla.