non officiata (Via dell’Annunziata)
La Casa Raffaelli, sita di fronte alla chiesa dell’Annunziata, era un’istituzione per l’assistenza dei chierici poveri. Questo edificio, vasto e di pregio, con un salone affrescato, fu proprietà di Pacifica Samperoli da Monteleveccchie (oggi Belvedere Fogliense), ex amante convertita del Duca Alessandro Sforza, che in essa si era ritirata fondando e dirigendo una comunità di Terziarie. Il sacerdote Giuseppe Maria Raffaelli, nella seconda metà del XIX secolo destinò a questa Casa il suo patrimonio a beneficio dei chierici poveri; essa veniva gestita da una Congregazione formata dall’Abate di S. Nicolò, dall’Abate dei Padri Camaldolesi allora presenti in città, dal Penitenziere della Cattedrale, dal Prevosto dei Filippini e dal Priore di S. Cassiano, sotto la presidenza del Vescovo. Nei tempi migliori poteva assistere una decina di chierici poveri. Tra questi ebbe accoglienza anche il giovane chierico don Ciro Scarlatti, poeta estemporaneo, quando veniva cacciato dal Seminario Vescovile per le sue insubordinazioni e contestazioni nei confronti dei Superiori. Nella Cappella della Casa era custodito, finché non furono sistemate le urne dei beati e santi nella Cattedrale, il corpo del martire romano San Floro.
(a cura del prof. Dante Simoncelli)