Parrocchia San Michele Arcangelo in Sant’Angelo in Lizzola – Pesaro

Via Morselli, 2 – 61020 Sant’Angelo in Lizzola (PU)
Telefono-Fax: 0721 910680
e-mail: andreamarescotti85@gmail.com

Eretta: ab immemorabili
Festa del titolare: 29 Settembre
Persone n.: 620
Parroco: Sac. Andrea Marescotti

Chiesa parrocchiale San Michele Arcangelo in Sant’Angelo in Lizzola - Pesaro

Non possediamo dati per precisare la data della fondazione di questo castello e della erezione della sua chiesa parrocchiale. Si ritiene che il castello sia stato costruito con i ruderi di altri castellucci dei dintorni e che esistesse fin dal 1047, essendo nominato tra i beni concessi da Papa Clemente II all’abbazia di S. Tommaso in Foglia; donazione confermata nel 1060 da papa Nicolò II. E’ poi menzionato in documenti del 1213 e 1283 tra i castelli “citra Foliam” (cfr.: A. Olivieri, Memorie della Badia di S. Tommaso in Foglia nel contado di Pesaro, Gavelli, Pesaro, 1778, pp. 136-137, 142-143 e 149). Tommaso Diplovatazio, nel suo Chronicon Pisaurense, tramanda che nel 1266 “castrum Lizzolle Comitatus Pisauri erat habitatum” (cfr.: A. Olivieri, Memorie per la storia della chiesa pesarese nel secolo XIII, Gavelli, Pesaro, 1779, pp. 122-123). Durante le lotte tra guelfi e ghibellini, il castello fu quasi completamente distrutto, ma poi si riprese e nel 1445 giurò fedeltà ad Alessandro Sforza e da allora seguì le vicende di Pesaro. Nel 1584 fu donato a Giulio Cesare Mamiani dal Duca Francesco Maria II della Rovere (cfr.: O. T. Locchi, La Provincia di Pesaro ed Urbino, Pesaro 1934, pp. 778-782 (dati storici scritti da don G. Gabucci). Cittadino di S. Angelo in Lizzola fu l’ingegnere Giovanni Branca (1571-1645).

La primitiva chiesa, intitolata a S. Andrea Apostolo, ora scomparsa, dipendeva dalla “plebale” di Ginestreto, ma già era intitolata a S. Michele Arcangelo, come risulta nelle Rationes Decimarum del 1290-92, quando ormai era certamente anche parrocchia. La troviamo citata nella visita apostolica del 1574 e nelle visite pastorali dei secoli successivi. L’attuale chiesa di S. Michele Arcangelo fu costruita l’anno 1705 con vari assegnamenti, legati e contribuzioni di persone pie. Il 29 agosto 1718 fu eretta in “Collegiata insigne” – l’unica della diocesi – da Papa Clemente XI dietro petizione del Vescovo Filippo Spada e del Rettore don Bernardino Magni il quale, il 10 settembre dello stesso anno, con decreto della Curia Vescovile ne prese possesso. Al parroco fu revocato il titolo di Priore e gli fu attribuito quello di “Unica e Prima Dignità e Capo del Capitolo” (cfr.: A. Olivieri, Memorie della Badia…, o. c., appendice XIX (documento dell’Arch. Vatic.), p. 149; O. T. Locchi, o. c., pp 778-779).

La Collegiata ebbe vita finché rimasero in essere soltanto due canonici effettivi: il Priore e il Teologo. Della erezione a parrocchia di S. Angelo, sotto la protezione di San Michele Arcangelo, non vi è memoria; spettava bensì mantenerla in tutto e per tutto alla Comunità locale, come chiaramente si rileva dai libri pubblici. La chiesa nuova di San Michele Arcangelo non risulta consacrata. Titolare è l’Apparizione di S. Michele Arcangelo l’8 maggio (cfr.: Visite Pastorali De Simone, Tomo I, pag 327 e segg.; Monacelli, Tomo XXV, p. 458; Bonaiuti, anno 1897). Tra i parroci del XX secolo ricordiamo don Pio Spadoni (01.10.1939–04.05.1957) e don Oreste Marchionni (06.07.1957–30.09.1987), e merita di essere ricordato in modo particolare il cappellano don Giovanni Gabucci, autodefinitosi “il facchino della Diocesi” (morto nel 1948) che, grazie alle sue intense ricerche, ci ha lasciato un patrimonio ricchissimo nel settore storico. Il 30.06.2011 è stata istituita l’Unità Pastorale, comprendente S. Michele Arcangelo in S. Angelo in Lizzola, S. Pietro in Rosis in Ginestreto e S. Michele Arcangelo in Montegaudio, retta prima da don Enrico Giorgini e poi da don Andrea Marescotti.

All’interno del castello sorge la bella chiesa di S. Egidio che apparteneva ai Conti Perticari. Essa risale certamente ai primi decenni del secolo XIX. Fu costruita nel tempo di maggior lustro della Famiglia Perticari, che la dotò anche di “Legati”, dimenticati poi dagli eredi di tale famiglia nella divisione del patrimonio. Nella Visita del Bonaiuti (1897) di essa si dice, ma lo possiamo ancora dire: “…è un vero gioiello vuoi per i quadri e dipinti di distinti autori, vuoi per l’arte sopraffina e la profusione d’oro nei capitelli, nelle cornici e soprattutto per la ricchezza degli apparati”.

Altra chiesa da ricordare quella detta della Madonna del Monte, sita sul Monte Calvello; essa è antica come indicano gli affreschi sul muro. Era “Beneficio Semplice” di “Giuspatronato” Giovanetti fino al 1600. Ora è Cappella del Cimitero, spettante al Municipio.