Parrocchia Santa Maria Assunta in Montecchio – Pesaro

Piazza Giovanni XXIII – 61022 Montecchio di Vallefoglia (PU)
Tel.: 0721 585966
email: info@parrocchiamontecchio.org
sito web: http://www.parrocchiamontecchio.org/

Eretta: ab immemorabili
Festa del titolare: 15 Agosto
Persone n.: 8000
Parroco in solido moderatore: Sac. Marco Di Giorgio

Parroco in solido: Sac. Germano Montesi

Parroco in solido: Sac. Nicolas Rasolo
Aiuto Pastorale: Sac. Lino Capriotti

Chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta in Montecchio di Vallefoglia - Pesaro Urbino

Le chiese di Montecchio sono menzionate fin da tempi remotissimi: Olivieri, nelle Memorie della Badia di S. Tommaso in Foglia, riporta un documento risalente al 1213, in cui è menzionata la chiesa di S. Michele Arcangelo “de Monticulo”; in uno del 1373 si citano le chiese di S. Maria e S. Giovanni “de Monticlo”. Nelle Rationes Decimarum degli anni 1290-92 e nella visita apostolica del 1574, troviamo le due chiese semplici di S. Michele Arcangelo e di S. Maria, site l’una in “Monticulo” e l’altra, quella che oggi chiamiamo S. Maria Assunta, in “villa Monticuli”, chiamata “Villa” dopo la distruzione del castello.

Da chi sia stata fondata detta chiesa di S. Maria Assunta non si sa; né si conosce chi abbia dotato la chiesa stessa dei beni terrieri che possiede. Pare però che un tempo sia stata beneficio semplice. Nell’anno 1664, come risulta da bolla del 6 marzo del Sommo Pontefice Alessandro VII, fu eretta a “beneficio curato”. La chiesa di Santa Maria Assunta si trovava sulla strada via Belvedere (la strada che porta verso la Romagna) a circa due km dalla sede attuale. Il 20 aprile 1574 il Vescovo Girolamo Ragazzoni, inviato dal Papa nelle sette diocesi del Ducato di Urbino per vedere se venivano applicati i decreti del Concilio di Trento, visita questa parrocchia e ordina che detta chiesa sia restaurata anche perché addossata ad essa vi erano porcili. Fu così che gli abitanti di Montecchio decisero di abbandonare tale chiesa e di ricostruirla più a valle. Il 6 marzo 1664 il papa Alessandro VII elevò la chiesa a sede parrocchiale. Il 7 aprile 1778, su richiesta del Parroco don Ottavio De Carolis, il Card. De Simone, Vescovo di Pesaro, autorizzò l’erezione del Battistero in questa parrocchia. Prima infatti, per essere battezzati, si doveva andare a Montelabbate, a Pozzo Alto o a Case Bruciate. Passato il governo napoleonico, don Giacomo Rossi, risistemò la chiesa a sue spese per oltre 2.000 scudi: “L’anno 1816 edificai a mie spese il nuovo tempio con orchestra ed organo colla più possibile decenza che sia stato possi­bile con spesa di circa due mila scudi e perché negli anni addietro non vi era che una sola campanella di sessanta libre e senza campanile. Feci il campanile ed una campana di circa 400 libre; oltre l’avere prov­veduta la sagrestia di molte sacre suppellettili, che era molto sprovveduta, come Sua Sig. ria Ill.ma ha rico­nosciuto in tempo di Sacra Visita, con spesa non indifferente”.

Durante la seconda guerra mondiale, il 21 gennaio 1944, alle ore 21,20, essa fu distrutta e rasa al suolo, assieme a tutto il paese, dallo scoppio dell’arsenale bellico sito nei pressi, provocando trenta vittime e molti feriti. Dopo molte difficoltà, fu eretta la nuova chiesa, assieme alla casa canonica, nei pressi della strada nazionale per Urbino, su terreno di proprietà della famiglia Rossi Argeo, che nel frattempo aveva concordato un cambio alla pari fra un terreno preesistente e quello in cui doveva sorgere la chiesa. Il 20 settembre 1955 la chiesa fu consacrata da S. E. Mons. Luigi Carlo Borromeo e intitolata, come la precedente, alla Madonna Assunta. Fu poi inaugurata il 9 ottobre seguente. Essa non ha altre parrocchie sotto di sé; non ha chiese filiali, benché nel suo territorio vi sia la chiesa di S. Michele che da essa dipende senza che si conosca quali siano i termini di questa dipendenza. Nonostante l’edificio sacro sia stato costruito prevedendo un forte aumento di popolazione, già nel 2015 risultava insufficiente ed oggi, grazie all’operosità del Parroco don Orlando Bartolucci, che regge la comunità dal 1984, si è provveduto al suo prolungamento che si è concluso nel 2016. Prima di don Orlando avevano retto la Parrocchia don Roberto Matteini (1961-82) e don Marcello Balducci (1983-84) ancora ricordati con simpatia dai fedeli. Da mettere in rilievo è la presenza della cripta delle beatitudini, realizzata nel 2007 sotto il presbiterio della chiesa parrocchiale, dipinta dal Prof. Paolo Orlando; è un luogo pensato per la preghiera. Qui si entra a contemplare Gesù che, salito sulla collina delle Beatitudini, spiega il senso della sequela cristiana e annuncia il regno dei cieli; vi sono raffigurate quattro scene evangeliche e 17 santi: al centro di tutto il Cristo Creatore.