Parrocchia Santo Stefano in Candelara – Pesaro

Via Pieve, 4 – 61122 Candelara di Pesaro
Tel. e Fax: 0721 286105
E-mail: nuovoamico@hotmail.com

Eretta: ab immemorabili
Festa del titolare: 26 Dicembre
Festa Patronale: 2a domenica di Settembre
Persone n.: 1450
Parroco: Sac. Giampiero Cernuschi
Diacono: Diac. Emilio Pietrelli

Chiesa parrocchiale Santo Stefano in Candelara - Pesaro

Il nome di Candelara sembra derivare da “candida aria”, cioè aria fulgente. In tale località è sorta nei primi secoli del cristianesimo una pieve che gli studiosi fanno risalire ai secoli VI-VIII intitolata a Santo Stefano protomartire. Celebre fu il castello sorto, non sappiamo se prima o dopo la pieve, nei pressi di questa; tuttavia il primo documento che lo cita risale al 1209, ma certamente esisteva da molto prima, se si accetta come vera la notizia che in esso fu ospitato e tenuto nascosto con il consenso del Vescovo di Pesaro Stefano l’imperatore tedesco Federico Barbarossa sfuggito alla sconfitta nella battaglia di Legnano (1176). Diversi documenti citano questo castrum e già dal 1283 in uno dell’Archivio Vaticano viene citato, assieme al castrum Nubilariae (Novilara), tra i castelli citra Foliam; la pieve invece è menzionata nelle Rationes Decimarum del 1290-92 e 1300, poi in moltissimi documenti dei Sinodi diocesani, nella visita apostolica del Card. Girolamo Ragazzoni del 1574 e nelle visite pastorali dei nostri vescovi diocesani. La pieve, come solito per questa istituzione, è situata fuori del castello, sulla collina che guarda la città di Pesaro; ha la forma di croce greca. In essa è conservato un quadro antichissimo di Santo Stefano dipinto su tavola con la immagine della Beata Vergine con il Bambino. I muri esterni della chiesa, sebbene in più parti siano stati ricostruiti, attestano la loro antichità. I Parroci della “Pieve” avevano il titolo di Arciprete, come si deduce dal sinodo di Leale Malatesta nel 1373, nel quale è riportato il nome di Dns Joannes Ciccoli, Archipresbyter Sancti Stephani de Candelaria. Fin dal secolo XVIII i Parroci assumevano il titolo di Abbati, ma attualmente questo titolo sta scomparendo. La chiesa parrocchiale di cui parliamo è stata consacrata dal Vescovo Santorelli, Vicario del Vescovo Simonetta, il 27 settembre 1535. Essa non ha sotto di sé chiese parrocchiali, ma cappelle e chiese filiali presenti nel proprio territorio. Dal 1997 la Parrocchia è unita praticamente a quella di S. Maria dell’Arzilla, essendo “curate” ambedue dallo stesso Parroco; recentemente per decreto dell’Arcivescovo Coccia le due Parrocchie costituiscono un’unica Unità Pastorale. Tra i Parroci più illustri degli ultimi tempi ricordiamo don Nicola Alegi e don Marco Di Giorgio, coadiuvati da don Silvio Linfi, noto professore di Storia e Filosofia, nonché storico ricercatore e pubblicista. L’attuale Parroco, don Giampiero Cernuschi, sta proseguendo la cura della Unità Pastorale con zelo ed impegno.