UDIENZA PRIVATA di S.E. Mons. Piero Coccia con Papa Francesco

Sabato 30 gennaio in mattinata il nostro Arcivescovo Mons. Piero Coccia è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco. A lui abbiamo posto alcune domande.

Come è stato il colloquio con Papa Francesco e con quali sentimenti   lo ha affrontato?
Il colloquio si è svolto con grande cordialità ed aggiungerei con evidente paternità da parte del Pontefice. Ho affrontato questo incontro, come sempre, con i sentimenti della comunione piena nei confronti del Santo Padre e con grande semplicità ed autenticità. 

Cosa ha avuto modo di dire al Papa?
Innanzitutto gli ho espresso la mia sorpresa per il prolungamento del mandato come Arcivescovo di Pesaro. Inoltre l’ho ringraziato per la fiducia che sempre mi ha dimostrato sia come guida della Chiesa di Pesaro sia come responsabile di alcuni organismi del settore della comunicazione della CEI con incarichi da lui conosciuti, condivisi e sostenuti. 

Quali temi avete affrontato?
Fondamentalmente tre: gli ho parlato dello stato attuale dell’Arcidiocesi di Pesaro; della situazione della Chiesa che è nelle Marche, in qualità di Presidente della CEM; infine del mondo delle comunicazioni sociali della CEI come Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e della Società “Rete Blu”, due organismi riferiti alla CEI. 

Quali aspetti della Chiesa di Pesaro ha sottolineato al Santo Padre?
Ho presentato al S. Padre l’attuale situazione della Chiesa di Pesaro e il frutto del cammino compiuto nei miei 16 anni di guida di questa Chiesa particolare. Non ho nascosto l’impegno profuso per il lavoro fatto e la soddisfazione per la collaborazione ricevuta, ma anche la mia forte preoccupazione per il futuro dell’Arcidiocesi. Il riferimento è alla mancanza di clero, diventata drammatica. Ho sottolineato al S. Padre il dono dei presbiteri avuti da Chiese sorelle come le diocesi di Palai (India) e di Jasi (Romania), diocesi quest’ultima che il Papa conosce molto bene e che stima, essendoci stato anche in visita apostolica due anni fa. Non ho tralasciato di sottolineare l’impegno che la Chiesa di Pesaro ha avuto e sta avendo nella formazione e nella valorizzazione dei laici, a molti dei quali sono stati affidati compiti di grande responsabilità. Al riguardo il Santo Padre ha condiviso la difficoltà piuttosto comune in Italia della mancanza del clero, ma ha avuto parole di apprezzamento e di incoraggiamento per proseguire nella valorizzazione dei laici. 

E per quanto riguarda la Chiesa nelle Marche?
Altro argomento su cui ci si è soffermati è stato quello della Chiesa che è nelle Marche, di cui il Santo Padre ha una conoscenza puntuale. Ci si è trovati d’accordo nel condividere le preoccupazioni sia per il numero ridotto e l’elevata età media del clero sia per le trasformazioni socio-culturali della Regione che chiedono precise scelte pastorali. Il Papa ha invitato noi pastori a prendere atto di questa duplice situazione e nel contempo ci ha invitati ad avviare processi di collaborazione tra le nostre diocesi guardando ad un futuro già presente che chiede delle scelte coraggiose, a cui la comunità cristiana va educata e preparata. 

Infine la galassia delle comunicazioni sociali della CEI. Quale giudizio ha espresso il Santo Padre e quali indicazioni ha suggerito?
Papa Francesco, molto informato anche su questo settore, ha espresso soddisfazione per il lavoro che le emittenti della CEI stanno svolgendo e per lo stile con cui esse si stanno muovendo, ponendosi come strumenti positivi, costruttivi e narrativi di “buone notizie”. Nel contesto di una “Chiesa in uscita”, ha dato precise indicazioni per essere comunità in grado di esprimere nella società di oggi una presenza propositiva del Vangelo, anche attraverso i mass-media. 

Al termine mi ha pregato di portare i suoi saluti e la sua benedizione alla Chiesa di Pesaro, alle Chiese Marchigiane ed agli operatori di Rete Blu, non dimenticando la sua proverbiale raccomandazione “Pregate per me perché ne ho bisogno”. Ciò che stiamo facendo.

A cura di Paola Campanini