FESTA DELLA BEATA VERGINE DEL CARMINE – 16 luglio 2022

FESTA DELLA BEATA VERGINE DEL CARMINE

“Preghiamo la Vergine del Carmelo perché ci dia la saggezza necessaria a guidare la cura di questo Santuario a lei dedicato e perché, al di là delle difficoltà incontrate nel tempo, ci ridoni uno spirito di comunione indispensabile per testimoniare la fede: comunione con il nostro Pastore, l’arcivescovo Sandro; con il Comune, proprietario dei locali e con tutte le persone affezionate a questa chiesa e desiderose che essa continui ad essere un luogo di incontro con Maria e con suo Figlio Gesù”.

Un sentimento di unità e riconciliazione ha animato – sabato 16 luglio – le parole del Vicario Generale e Rettore della Chiesa del Carmine, don Stefano Brizi, durante la celebrazione eucaristica da lui presieduta in occasione di una delle Feste mariane più antiche e amate dalla cristianità.

Lo stesso arcivescovo, pur essendo assente perché pellegrino in Terrasanta, ha voluto inviare il suo saluto proprio da quel monte Carmelo da cui ha avuto inizio la secolare tradizione di questo culto.

Il Carmelo, infatti, monte dell’Alta Galilea, era meta, fin da tempi antichissimi, di asceti e anacoreti: si narra (Libro dei Re) che su questo monte, otto secoli prima di Cristo, Elia, primo profeta di Israele, abbia avuto la visione di una piccola nube (interpretata come immagine profetica di Maria) che portava la pioggia e salvava Israele dalla siccità.

Sullo stesso monte, dopo la morte di Gesù, si ritirarono molti cristiani che vi eressero il primo tempio dedicato alla Madonna, detta appunto “del Carmelo” (o “Carmen” da cui “Carmine”) e si formò il primo gruppo di carmelitani. Nel tempo i devoti diventarono sempre più numerosi e si sparsero, dapprima, in Oriente, dove, intorno al 1150, vennero fondati i primi monasteri carmelitani; poi, grazie ai Crociati, anche in Occidente, dove nel 1226 ottennero l’approvazione del Papa Onorio III.

La festa del 16 luglio fu istituita nel sec. XVII dalla confraternita “Nostra Signora del Carmine” per commemorare l’apparizione (avvenuta sul monte Carmelo proprio in quel giorno del 1251) della Vergine a Simone Stock, priore generale dell’Ordine Carmelitano, il quale avrebbe ricevuto uno scapolare e la rivelazione di alcuni privilegi connessi alla sua devozione.

Alla Madonna del Carmelo, onorata anche come Madonna del Suffragio, sono dedicate feste, chiese e santuari un po’ dappertutto, in Italia e nel mondo.

A Pesaro la chiesa della Madonna del Carmine sorse nel 1527 (in origine all’angolo tra l’attuale via Mengaroni e il Corso XI settembre) come edificio annesso al monastero delle Serve di Maria, grazie alla volontà di Vittoria Farnese, moglie del duca Guidubaldo II della Rovere.

La chiesa, la cui stabilità fu compromessa, con il passare degli anni, dall’umidità proveniente dal vicino vallato, fu sostituita da quella attuale, costruita su progetto di Padre Giuseppe Tranquilli tra il 1738 e il 1773. Essa risulta l’unico edificio sacro di tipo claustrale ancora officiato nella città.

Occorre coltivare questa vivissima tradizione – ha detto don Stefano – e chiedere a Maria la fede con cui lei stessa ha affrontato anche il dolore estremo della perdita del figlio: non si è chiusa, non si è lasciata sopraffare dalla sua condizione personale, ma ha accolto l’invito di Gesù ad abbracciare il dolore del mondo”.

Non poteva mancare, nella celebrazione, il ricordo delle persone defunte maggiormente legate al Santuario – primo fra tutti don Giuseppe Scarpetti – insieme all’auspicio che il prossimo anno la Madonna del Carmine possa essere festeggiata con tutte le tradizionali celebrazioni.

Paola Campanini