L’Arcivescovo Piero Coccia compie 75 anni

L’Arcivescovo Piero Coccia compie 75 anni. Nel rivolgergli i più sinceri e cordiali auguri in occasione di questo specialissimo compleanno, la comunità diocesana di Pesaro non può non esprimere al suo Pastore anche un sentimento di profonda gratitudine.
Grazie, innanzitutto, perché è stato “forte nella fede”, secondo l’espressione paolina che ha guidato dal 2009 al 2011 la sua Visita Pastorale, accolta in tutte le comunità parrocchiali con tanta partecipazione.
Grazie per l’amore alla Chiesa, fedelmente testimoniato con la parola e con le opere, con la scelta di orientamenti pastorali sempre in sintonia con le priorità dei vescovi italiani e con la pratica di rapporti significativi di amicizia, di cui ha beneficiato anche la nostra arcidiocesi (basti pensare agli incontri con Fisichella, Ruini, Ravasi, Galantino e altri).
Grazie per la passione con cui ha svolto il suo ministero, dimostrando una lucida visione delle situazioni e, insieme, la capacità di stare con i piedi per terra.
Tante sono le opere che hanno visto la luce o sono state incrementate durante il suo ministero: ricordiamo lo sviluppo che ha avuto la Caritas diocesana, anche grazie all’impulso impresso alle Caritas parrocchiali; la nascita e il fiorire degli Oratori in una diocesi che non aveva mai avuto una tradizione in questo senso; l’istituzione di una “Cappellania ospedaliera”, composta di laici e suore, a supporto dei frati francescani di San Giovanni nell’assistenza religiosa ai malati degli Ospedali cittadini; la creazione di un “Osservatorio permanente sulla disabilità” collegato ai percorsi di catechesi per l’iniziazione cristiana e agli oratori. Ma anche tante altre iniziative riguardanti gli ambiti più disparati.
Ambiti per i quali occorrevano (e occorrono) laici impegnati e formati. Ed è proprio sulla ministerialità dei laici (ordinata, istituita e di fatto) che l’Arcivescovo ha sempre insistito, non solo dedicando a questo tema diversi Convegni diocesani, ma anche realizzando opere quali l’Istituto superiore di Scienze Religiose, la Scuola di Teologia, i Corsi annuali per Operatori Pastorali: esperienze valide ad accompagnare il cammino di fede personale e comunitario di ognuno.
I laici hanno avuto con mons. Coccia sempre più spazio e si sono notevolmente responsabilizzati.
Certo. La strada è ancora lunga e in salita, ma ciò che conta, come dice Papa Francesco, è “dare priorità al tempo e iniziare processi”. E un processo è iniziato anche con le famiglie e con coloro che vivono la sofferenza del fallimento del loro matrimonio; con i giovani, apparentemente sempre più indifferenti alla proposta religiosa; con i docenti di religione cattolica, ai quali vengono offerte tante occasioni per elevare la qualità della loro fede e preparazione professionale; con le altre comunità cristiane, attraverso i “Gemellaggi ecumenici”.
Ma ovviamente i sacerdoti sono stati soprattutto al centro della preoccupazione e della cura dell’Arcivescovo, che ha incessantemente esortato a pregare per le vocazioni e che, per supplire alla carenza del clero diocesano e garantire a tutte le parrocchie la presenza di un pastore, si è rivolto ai confratelli dell’India e della Romania.
Un grazie sincero inoltre gli è dovuto per l’enorme lavoro di costruzione, ristrutturazione, restauro di tanti edifici di culto e di beni culturali. Negli anni mons. Coccia ha operato una vera e propria riorganizzazione degli uffici economico-amministrativi, facendo superare il pregiudizio che essi siano “altro” rispetto all’attività pastorale. In realtà essi implicano la stessa fede, affidabilità, competenza, corresponsabilità e oculatezza. Valori che l’Arcivescovo ha sempre coerentemente praticato, anche ricorrendo a volte a decisioni dolorose e mal digerite, ma necessarie.
Nel giorno dunque del suo settantacinquesimo compleanno, l’arcidiocesi vuole confermargli l’affetto, la stima, la vicinanza nella preghiera di tutte le persone che lo hanno conosciuto veramente.

 

Pesaro, 4 dicembre 2020 La comunità diocesana